giovedì 24 aprile 2014

Gli SPRECHI: come riconoscerli ed eliminarli.

Sito internet
In un precedente post abbiamo detto che le aziende non possono permettersi “errori e sprechi” in quanto creatori di costi superflui e che oramai nessuno vuole pagare.                 

Ma cosa sono gli “errori e sprechi”? 

















Gli “errori” sono classificabili come sbagli che spesso cointeressano tutti i reparti dell’azienda creando costi che, per propria causa, aggravano il prezzo di vendita.
Sono operazioni malfatte nei:
- metodi organizzativi e di programmazione inefficaci
- lavorazioni non gestite
- improduttività
- qualità scadenti
- mancato rispetto delle consegne
- ecc.

Gli “sprechi” invece, sono attività inutili che creano costi altrettanto inutili.
Alcune categorie di spreco più comuni sono:
Prodotti difettosi 
errori di nella realizzazione e conseguenti rifacimenti, oppure per la produzione di componenti non necessari
Magazzinaggio 
con l'acquisizione di quantità inutili. È considerato spreco perché nasconde problemi di gestione, generando quindi altri sprechi finanziari. Le lavorazioni debbono essere fatte per “commessa”
Attese 
quando un operatore non svolge alcun lavoro, rimanendo in attesa di disposizioni oppure, come spesso accade, “facendoselo bastare”, rallentando cioè la velocità e la  produttività
Perdite di processo 
quando si fanno attività a non valore aggiunto durante le varie fasi di lavorazione, come la levigatura manuale, la stuccatura, ecc… (fasi di lavoro che ad oggi possono essere abbastanza facilmente ridotte se non evitate)
Movimenti interni 
divisibili tra spostamenti di materiali, carrellature, ecc. e le azioni improduttive del personale in lavorazione. Spesso sono causati da un layout sbagliato (con posizioni poco corrette dei macchinari all’interno dei reparti, movimentazioni non pratiche, magari eseguite con carrelli inadatti, transpallettes, ecc…).
Comunque sia le attività di trasporto interno non creano alcun valore aggiunto.
Scorte   
tutto ciò che è sparso nei vari depositi o in attesa di lavorazioni successive (materie prime e semilavorati) o pronti per una consegna (come i prodotti finiti).
Il materiale può danneggiarsi e peggiorare la sua qualità e, comunque sia, si trova in posizione di inutile stallo.
Sottoutilizzo del personale                                                                                                              utilizzare persone di qualifica superiore (quindi a maggior costo) in semplici operazioni o  per sopperire ad assenze o aiuti creati da ritardi, genera costi inutili, quindi sprechi

Nella classica lessica, spesso, le due voci “errori e sprechi” sono racchiuse in un solo significato comune, come a significare la stessa parola.
In questi anni si è sviluppata una filosofia industriale, particolarmente ispirata al metodo Toyota, che mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli.
Filosofia facile a dirsi e difficile da realizzare, ma che, alla fine ha alla base…molta praticità e buon senso!
D’altronde la maggiore competitività, le conoscenze del cliente nella scelta tra vari prodotti, la qualità ed il costo, ha evidenziato le difficoltà che le aziende hanno nel riordinare i sistemi di produzione.  
Solo coloro che sapranno impostare le giuste logiche di lavoro alle richieste del mercato saranno aziende economicamente valide.
E’ interessante ed utile analizzare il costo di molti articoli prodotti in azienda per rendersi conto di quanti “sprechi” ci sono.
Questo concetto, precisamente calcolato dal ns. programma “Valori, può riassumersi in una formula semplificativa:

Costo di produzione = materiali + lavorazione + spreco + costi fissi

In un mercato dove i prezzi sono quasi imposti, capita spesso che la competitività non sia data dalla differenza di tecnologia impiegata o dalla qualità – peraltro oggi non più discutibile – ma dalla incidenza che gli sprechi (ed errori) incidono sui processi organizzativi e di lavorazione.
Sempre semplificandone il contenuto, sino a qualche anno fa il calcolo del listino era formulato da:
Listino = costo di produzione + voci di margine
oggi è potremmo dire che è così variato:  

Margine - sprechi = listino – costo di produzione      
….dove spesso gli “sprechi ed errori” riducono abbondantemente la voce di margine!

Tutto questo a conferma che gli utili sono da ricercare all’interno della propria azienda e che….nessuno pagherà gli “errori e sprechi” da noi creati!    


Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche... 

   Il cambiamento di mentalità...                               Programmazione ordini...                          Calcolare il PREZZO... 

   

Nessun commento:

Posta un commento