domenica 30 dicembre 2012

Osservatorio Serramenti 2013: “Non tutto è buio”. Segnali di fiducia

Link foto

Riportiamo qua sotto un articolo preso da www.guidafinestra.it, bel portale che seguiamo con grande piacere. Vi consigliamo di leggerlo:

Pur nella durezza della situazione attuale dell’economia italiana, dell'edilizia e del settore del serramento, un messaggio di fiducia e di speranza viene dall'indagine, appena conclusa, dell’Osservatorio Serramenti 2013.
L’inchiesta è stata realizzata dalla redazione di Nuova Finestra, Retail e GuidaFinestra di Reed Business information in collaborazione con lo Studio Centro Marketing. Ad essa hanno partecipato ben 433 rivenditori e produttori di infissi in ogni materiale (acciaio, alluminio, legno e pvc) intervistati tra fine novembre e metà dicembre.








Le domande poste agli intervistati riguardavano sostanzialmente il bilancio delle vendite 2012, le prospettive di vendita 2013, le azioni intraprese per contrastare la crisi e i miglioramenti da attuare in azienda.
Hanno risposto produttori integrati con rivendita (43,3%), produttori senza rivendita (33,7%) e puri rivenditori (23,1%). Metà degli intervistati risiede al Nord (50,7%). Segue per numerosità il Sud – Isole (29,3%) e quindi il Centro (20,0%).
Bilancio 2012. Se è vero che la gran parte degli operatori (64%) sta soffrendo e segnala cali di vendite, è anche vero che il 36% dei produttori e rivenditori di porte e finestre segnala stabilità (22,7%) o addirittura la crescita (13,3%) delle vendite.

Le previsioni sono improntate a maggiore fiducia per il 2013.
Le aziende che hanno collaborato alla ricerca indicano nei clienti privati (22% delle risposte) e nei progettisti (17%) i due segmenti di mercato dai quali si attendono vendite in incremento. Le percentuali indicate sono maggiori per i rivenditori e risultano rispettivamente 30% (incremento vendite con il pubblico) e 28% (aumento vendite con i progettisti). 
Chi serve imprese di costruzioni segnala ancora la previsione di forti perdite di giro d’affari come pure chi lavora con la pubblica amministrazione.

“L’Osservatorio Serramenti 2013 – spiega Ennio Braicovich, direttore editoriale di Reed Business Information - mette in evidenza come anzitutto non tutto sia oscuro nell’attuale difficile momento. Vi sono operatori, e non pochi, che crescono e che mantengono le loro posizioni.
Dal canto suo Vladimiro Barocco di Studio Centro Centro Marketing sottlinea: “Inevitabilmente il primo colpo d’occhio è andato a chi ha segnalato crescita e stabilità (36,2% delle risposte). L’analisi delle risposte non lascia dubbi. Cresce e galleggia nel mare tempestoso di oggi chi, produttore e/o rivenditore, ha investito in: professionalità del personale di vendita, pubblicità e promozione, maggior presenza su internet, formazione e apertura/potenziamento della rivendita”.
Aggiunge il ricercatore Marco Zanon sempre di Studio Centro Marketing: “L’analisi va approfondita indagando i risultati per comparto produttivo (metallo, legno, pvc) e per specializzazione (produttori e rivenditori). Si può già anticipare che le scelte degli imprenditori sono state guidate dalla “fisicità” del prodotto (nuovi prodotti e qualità degli stessi) trascurando, almeno in parte, la parte immateriale (servizi) della loro offerta”.
Commenta ancora Barocco: “Chi ha risentito meno della crisi sono stati i rivenditori specializzati di porte e finestre. Il 38% di loro ha registrato vendite in crescita (20%) o stazionarie (18%), anche questo un buon risultato in un annus horribilis, forse perché le loro aziende sono più flessibili e i titolari più portati alla commercializzazione dei prodotti e più vicini, per la loro attività, ai clienti.

Quanto ai produttori appare chiaro che nei prossimi anni andrà rivista in modo deciso la strategia della loro presenza sul mercato”. 


Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...  
     Coraggio imprenditori                    Fare di più o meglio                Soluzioni contro la crisi....                   



domenica 23 dicembre 2012

Buone feste a tutti!



Finalmente il periodo magico dell'anno è arrivato e insieme arrivano i nostri più sinceri auguri per questo Natale e Capodanno 2013. Auguri di buone feste a tutti quelli che ci conoscono, che seguono il nostro blog e che rispondono ai nostri argomenti, frutto delle nostre esperienze.

A tutti insomma, perché questo periodo di vacanze dovrà servire a "ricaricare le batterie" per il prossimo anno, pieno di sfide e d'incertezze, ma che deve essere affrontato ugualmente a testa alta e con coraggio, come si confà ai bravi imprenditori.

Un augurio particolare ai nostri clienti falegnami, amici che ogni giorno provano a superare le mille difficoltà, per i quali continueremo a impegnarci al massimo, per trovare soluzioni ideali e rendere facile un periodo davvero complicato.

Un augurio di serenità per ricominciare con tanta, tanta energia:
"La voglia di fare...è senza dubbio rimasta!"

Coraggio imprenditori!

domenica 16 dicembre 2012

Vincitori del premio: " Miglior spiffero in casa "


Link foto
Ho letto un articolo di Sampaoli su ampie problematiche delle nostre case e che Vi ripropongo, perché curioso, ma anche utile ed interessante.

<<A progettare gli spifferi in italia siamo dei veri campioni!.....e continuare a vincere nel futuro sarebbe da spacconi! Allora è meglio cambiare lavoro, prima che sia tardi!





Fino a che l'involucro “perde” è logico che bisogna riempire le case di impianti di condizionamento estivi ed invernali, caricando le famiglie di notevoli spese per i consumi.

L'aria è il nostro primo nutrimento.
Allora iniziamo a progettare bene nelle case anche la ventilazione meccanica controllata con il recupero di calore!
D’estate non lasciamo boccheggiare le famiglie!
Offriamo loro aria fresca 24 ore su 24 spiegando che non solo la Co2 si manterrà a livelli ottimali, ma che anche gli inquinanti indoor se ne andranno fuori!
E d’inverno vale lo stesso discorso per l’aria calda!

Quindi non debbono essere progettate abitazioni che facciano respirare l'aria degli spifferi causati da impianti mal progettati o dai serramenti mal montati! 

E ricordiamoci che le nostre nonne odiavano gli spifferi!
E i nipoti dovrebbero ricodarsene quando…..siedono al tavolo di progettazione!>>

Riflettiamoci!!!!!



Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...  
          Riunioni....                           Golf in falegnameria....                 Soluzioni contro la crisi....                   


domenica 2 dicembre 2012

Fare di più o meglio?

Link foto
"Fare di più o meglio" è una delle domande che gli imprenditori dovrebbero costantemente porsi.


E' perciò che riportiamo una sintesi del simpatico articolo scritto da Riccardo e Maria Ludovica Varvelli sulla rivista Impresa.













"Lavorare di più per essere competitivi" titolava un quotidiano di larga tiratura dopo la crociata del primo ministro Monti a favore della produttività.
A supporto di quest’affermazione veniva riportata una statistica dell'Ocse dalla quale risultava che l'Italia, per quanto riguarda la produttività nazionale, è penultima nella classifica dello storico G7 davanti al Giappone e dopo Stati Uniti, Francia, Germania, Gran Bretagna e Canada.
Il commento però non evidenziava che dietro la posizione Italiana, ci sono ben 17 altre economie industriali, grandi e piccole e facenti parte dell'Ocse; che solo pochi punti la distanziano da Canada e Grean Bretagna e che la nostra produttività è seconda dopo quella Tedesca.

Quindi il nostro paese non è poi così disastrato come si vorrebbe far credere.
Il problema nasce quando andiamo ad esaminare correttamente l'indicatore usato per misurare la produttività (Pil su ore lavorate) e ci rendiamo conto che non comprende tutti i dati necessari per avere una statistica attuale e attendibile.
Dobbiamo quindi interpretare il termine in un modo diverso e più attuale.

La produttività oggi non può essere un solo dato quantitativo, ma anche "quali-quantitativo", cioè non tenere conto soltanto del "fare di più", ma anche del "fare meglio", "diverso" e "nuovo"

Anche queste modalità sono riconducibili ad un numero, che interpretato, consente alcune importanti affermazioni: la produttività qualitativa oggi è più conveniente della quantitativa tradizionale (soprattutto dove c'è innovazione di prodotto e non di processo) e non sempre il fare"di più" è così ripagante.
Talvolta vince il fare "di meno", come meno errori, meno sprechi, meno indecisione, meno tolleranza, meno disordine, meno diversificazione, meno burocrazia, meno..., meno...., meno...

Noi aggiungeremo: anche con possibili maggiori utili!


Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...  

         Urgente, urgente, urgente....           La velocità....                 Si parla sempre di crisi....














venerdì 9 novembre 2012

Urgente! Urgente! Urgente!

Link foto

Dedicato ad un responsabile di produzione…….ma vale per tutti!!

Ma che vita è mai questa?
La parola più usata oggigiorno è propria questa: è urgente! Sembra di vivere all’interno di un frullatore.
La mattina ti svegli (se hai dormito) e dato che sai già di avere troppe cose da fare, cerchi di arrivare prima possibile sul posto di lavoro, consapevole che, se non ci riuscirai, la tua giornata sarà totalmente di corsa.
A questo punto, dopo che hai messo in ordine solo la scrivania, arrivano i primi problemi della giornata, le chiamate dei clienti, qualche inciampo in produzione, tanto che ti viene spontaneo domandarti se sei tu ad attirare i problemi o se c’è qualcosa che non va nel tuo sistema di organizzarti la giornata.



La verità sta in più concetti:
non devi fare tutto da solo, perché rischi di diventare tu stesso, con la tua disponibilità, il vero artefice dell’ingolfamento della tua giornata.
- dovresti identificare le priorità delle cose da fare; esistono le cose importanti ed urgenti che sono sempre le principali da prendere in esame, poi ci sono le urgenti ma non importanti e le importanti ma non urgenti, che sono allo stesso livello di priorità. Infine ci sono le poco importanti e meno urgenti.
Il problema sta nel riconoscere a quale categoria appartengono.
- delega, delega e delega, anche se ti sembra più facile fare tutto da solo.
 Attorno a te c’è sicuramente chi può fare e risolvere i problemi che ti assillano.
Non fare l’accentratore e cerca di svincolarti dai problemi minori o più lunghi da risolvere così da liberarti per risolvere quelli impossibili. Che sono veramente tuoi!


Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...  
          Riunioni....                           Golf in falegnameria....                 Soluzioni contro la crisi....                   

mercoledì 31 ottobre 2012

Made Expo 2012 - La seconda giovinezza del legno

MADE EXPO
Ci si aspetta che parta da qui il rilancio del settore costruzioni con annessi e connessi che sembra  arrivare ad un -25,8% con la perdita di circa 500.000 posti di lavoro dall'inizio della crisi.
Adesso tutto sta nell'innovazione, cioè nella capacità di costruire o ristrutturare abitazioni nel rispetto dell'ecostenibilità e della sicurezza e non solo per salvaguardia ambientale e risparmio energetico, ma anche per sviluppare tecnologie e materiali innovativi.
In fiera, oltre gli usuali stand dei vari settori, questa volta ben ripartiti, erano approntate due aree interessanti: Smart Village, dedita al prossimo futuro e nel quale erano esposte una "passivhaus" in scala reale e "biosPhera", edificio a energia quasi zero e Green home design con dei prototipi di una casa realizzata con legno e canapa, materiali di bassa impronta ecologica e da sfruttare a livello energetico per le grandi capacità isolanti e il massimo confort interno (parete da 36 cm e U = 0,15).
A livello direttivo sono state fatte due buone ed importanti proposte:
1°) la formazione di una Carta d'Identità degli Edifici - CIE per il contenimento di tutte le informazioni necessarie a valutare la qualità e la sostenibilità di una casa
2°) la richiesta di mantenimento costante della detrazione del 55% sugli interventi di riqualificazione energetica.

La conferma dell'interesse per i settori esposti è dimostrata dalla buona affluenza dei visitatori, circa 230.000 presenze, anche se la statistica le quantifica in un -8,6% rispetto alla precedente edizione.
Quindi un Made dedicato al rilancio Italiano, già evidenziato in un seminario di rebuilding a Riva del Garda nel quale il Made ne è partecipe, con una stima di oltre 2 miliardi di edifici da riqualificare tramite nuove tecniche e tecnologie.

Nei materiali da costruzione molta è stata la presenza del legno, quale materiale naturale, rinnovabile e ideale agli  standard d'isolamento termico e acustico.

Tra le cose importanti che abbiamo visto:
1  i prodotti esposti erano orientati verso strutture antisismiche, confortevoli e autonome, predisposte ad una grande riduzione dei consumi energetici, peraltro ricavabili da sistemi idrici, eolici e solari.            
2   allo Smart Village è stato anche presentato il Progetto Serramento, cioè un servizio informativo per la posa in opera della finestra e l'importanza della sua certificazione.                                                                                                                                
3  il Consorzio LegnoLegno ha presentato "Network per il rivenditore", uno strumento per i venditori di porte e finestre che possono avvalersi di competenze commerciali, tecniche, legislative e di marketing prospettando al cliente finale, un servizio adeguato al mercato attuale.

Tra le proposte interessanti:
1   la curiosa presentazione della nuova linea Master per accessori di serramenti tramite una scenografia teatrale che motivasse l'ecosostenibilità dell'azienda pugliese, ispirata alle 4R (riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero).  La Master è la prima azienda specializzata nella progettazione e produzione di accessori per serramenti senza emissione di CO2 in tutte le fasi del ciclo di lavorazione.
2   il prototipo di un asilo concepito con materiali e tecnologie della più evoluta bioedilizia e pensato per il successivo riutilizzo nelle zone terremotate dell'Emilia Romagna .
3   una serie di fogli o rotoli prefiniti ed utilizzabili come normali impiallacciature, ma ricavati dalla pianta del Banano. Stupendi e decorativi, idonei sia per chi produce arredamenti che porte della ditta Fibandco.

Per quanto riguarda le esposizioni di prodotti di falegnameria, vorremmo segnalare:
1   i prodotti della ditta Garofoli, con le armadiature, le boiserie complete, le porte a filo ed i pavimenti.  Tutti articoli degni della firma che li ha creati.
2   gli innovativi serramenti rototraslanti della ditta Pavanello che con un apposito sistema di ferramenta, permettono alle ante l'apertura verso l'esterno e di posizionarsi dove più è opportuno. Tecnica performante tutta inglese!  Logicamente questo sistema è dedicato ai mercati esteri con i quali l'azienda sta lavorando e che richiedono qualità ed ampie prestazioni termiche ed acustiche.
Una bella finestra, con microventilazione, che si pulisce bene e che, grazie al sistema Super Spacer porta l'isolamento termico ed acustico a valori veramente incredibili.   Chi conosce la Pavanello intuisce facilmente  il livello qualitativo!
3   l'ampliamento dei materiali della Pircher, orientata ad espandere il proprio interesse anche nella fornitura di semilavorati per le case in legno, oltre alla normale gamma per giardini, piscine, pavimenti, etc.

Globalmente questa manifestazione ha presentato poche novità per le finestre e per le porte, ma ciò che è innegabile è la grande qualità dei prodotti, nella tanta voglia di andare avanti e nel segno di un'ottima classe  imprenditoriale che, in un periodo così critico per l'edilizia e nel quale sono oramai troppe le aziende chiuse o in grande difficoltà, continua ad innovarsi e a credere nel futuro.


Una nota:
dopo il Madexpo siamo stati al Saie di Bologna (che perseverando negli errori, viste le affinità con la fiera di Milano, è stato fatto nello stesso periodo!) intestato a Ricostruiamo l'Italia dove, guarda caso, abbiamo visto molte proposte similari, dalle case in legno, all'impiego dei materiali isolanti, al larghissimo riferimento nell'uso del legno e del recupero energetico.
Interessante il fotovoltaico inserito in tutte le soluzioni possibili (anche per singole tegole!), la diminuizione del PVC nell'infisso e un'ottima presentazione per la posa del serramento fatta dai tecnici della Maico con il sistema Libra.
Ne è valsa la pena!
Auguri a tutti per un prossimo futuro di lavoro e del nostro Paese.



Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...  

              Xilexpo 2012                                                        Ecoarea Better Living               
   





domenica 21 ottobre 2012

Ecoarea Better Living: come vivere green!

Foto link
Ieri siamo andati a Coriano, vicino a Rimini, presso la nuovissima sede di Ecoarea per una prima presentazione dei servizi che possono favorire la Green Economy.








Ecoarea Better Living è la prima struttura Italiana eco-sostenibile di circa 2500 mq.
Struttura in cemento bio-degradabile certificato, grandi travature in legno lamellare e listellare, vetro e tappeti erbosi naturali per recuperi energetici e limitazione del rumore. Una costruzione totalmente eco-sostenibile,  con impianti fotovoltaici, ventilazione controllata e recupero del calore, da adibirsi a permanente esposizione di prodotti e servizi attinenti.
Nell'auditorium di circa 150-200 posti hanno partecipato esponenti e tecnici di importanti società con presentazioni illustranti gli scopi ed i valori che motivano questa esposizione.  Tra questi :
- Green Intelligence
  organizzazione dedita a sviluppare sistemi e strategie di comunicazione, ricerca dei temi "green",
  nonchè innovazione e trasferimento tecnologico per l'efficacia energetica e che svolge corsi di formazione
  personalizzati su tematiche di marketing, organizzazione e comunicazione.
- IMQ
  la più importante realtà italiana nel settore di certificazione e valutazione della conformità
  (certificazione, prove, verifiche, ispezioni) con l'obiettivo di valorizzare la qualità e migliorare la
  competitività tra aziende.
- Università Parthenope di Napoli
  per la quale il professore Cioffi, docente di tecnologia dei materiali, ha illustrato l'importanza della
  struttura di Ecoarea e della naturalità dei prodotti impiegati, auspicabili peraltro nei processi
  d'innovazione per le imprese green.
- Simulation Intellgence
  che si occupa di ricerche di mercato e sistemi di comunicazione interattiva e si colloca tra le più
  avanzate realtà europee nell'applicazione di sistemi di ricerca on-line e nell'impiego delle nuove
  tecnologie.
- Green manager
  nella figura dell'ing. Zanzini si è aperto un dibattito sul come "diventare sostenibili" e riuscire a conoscere, selezionare opportuni fornitori in modo conveniente, veloce ed efficace.
- Export manager
  nella figura del Consigliere Comunale di Rimini, sig. Samuele Zerbini, sono state vagliate varie
  opportunità per espandere il proprio businness verso altre nazioni.
La chiusura di Jacopo Fo, emblema di Città Verde, ha chiuso la serata.



Per quanto fossimo già stati in visita durante gli allestimenti, siamo rimasti sorpresi dell'autonomia pressoché totale che consente questa "casa-expo" e del già notevole numero di partecipanti nei più disparati settori merceologici.  Erano infatti presenti produttori di abiti ricavati da materiali di recupero, degradabili o riciclabili; costruttori di materiali coibenti per case in legno o murature; serramenti in legno; laterizi coibentati; strutture eoliche e geotermiche; società finanziarie, etc.
E ancora, come detto, Ecoarea non è stata inaugurata!!



Questo progetto si lega ad altre due iniziative:
Ecoare Sustainability Program, un percorso di "buone maniere" riconosciute green, per l'ottenimento di un marchio riconosciuto. Il programma E.S.P. si basa sul rispetto di quattro valori fondamentali, definiti le "4E":
Etica - Ecologia - Economia - Efficienza
Ecoarea Magazine, una rivista mensile con tutte le novità riguardanti Ecoarea ed espositori, insieme ad articoli inerenti all'argomento ecologico, bio e green.

Personalmente reputiamo questa idea di Romano Ugolini, che conosco da quasi 30 anni, tecnicamente costruttiva, ma anche promotrice e splendida per tutte le soluzioni che, nel prossimo futuro, saranno alla base del nostro vivere.
Un augurio di cuore per un meritato successo e.....visitatela, ne vale la pena!



Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...  
   
     Ristrutturazioni....                                    Posa del serramento.....                     Iniziative salva Italia....

venerdì 12 ottobre 2012

MADE EXPO 2012. Qualcosa in più sulla posa del serramento


Link foto

Questo post lo abbiamo voluto fare in occasione di un percorso dimostrativo sulla posa del serramento che verrà mostrato in occasione del MADE EXPO di quest'anno, nel polo fieristico di Rho dal 17 al 20 Ottobre 2012.

Un nostro lettore "anonimo", scrivendo un commento nel nostro post precedente sul medesimo argomento, ha voluto far presente di questa opportunità invitandoci a partecipare numerosi; l'ingresso è gratuito dopo una semplice iscrizione a questo LINK.

Chi parteciperà di Voi?






Il controtelaio è un importante elemento di connessione tra la muratura e il serramento.
Nella foto si vede come l’intercapedine riempita con schiuma poliuretanica.
Il controtelaio è un positivo elemento tipico dell’edilizia italiana, che richiede accortezza sia al progettista che al posatore. Ciò perché, se tra finestra e muratura intercorre un solo giunto, tra finestra, controtelaio e muratura ne intercorrono due.
Nel primo caso è compito del serramentista preoccuparsi della tenuta, mentre, nel secondo…..spesso non ci pensa nessuno! E la colpa altrettanto spesso è attribuita al serramentista!
Ma la realtà, però, è ben diversa....
Per ben realizzare la giunzione tra muratura e controtelaio si snobbano quelle regole precise, UNI 10818, che attribuiscono compito e responsabilità all’impresa.  Però, non facendo alcun riferimento al controtelaio, la posa è quasi sempre diventata un compito del falegname o del fornitore delle finestre.
E pensare che il controtelaio è utile sia all’imprese costruttrice, perché definisce le quote per il pavimento e intonaco, perché riquadra il foro nel muro, etc., ma anche al falegname al quale  assicura  l’esatto squadro, il rispetto delle quote e delle rifiniture sugli intonaci, così da eseguire una posa a “regola d’arte” e nella buona prestazione di una tenuta termica.


Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...  

La posa del serramento...


              
                      Il fermavetro.....                                     Ristrutturazioni....                 



domenica 7 ottobre 2012

Gioca a golf in una falegnameria!

Questo post lo dedichiamo ad un nostro cliente appassionato di golf, che in questo momento sta giocando una difficile ed importante partita, nel tentativo di far diventare la sua falegnameria, un'importante azienda del suo settore.











Possiamo paragonare il campo da gioco al tuo capannone.
I legni, i ferri, i wedges e i putter sono i tuoi strumenti, i tuoi programmi le tue macchine ed i tuoi uomini.
Le piste sono i reparti di lavorazione ed i laghetti, l'erba alta e le buche di sabbia rappresentano i problemi che potresti incontrare in ogni momento.
Durante la partita, dovrai colpire la pallina verso il tuo obiettivo: la bandierina.
Lo scopo del golf è di compiere un percorso sul quale sono disseminate delle piccole buche nelle quali si deve mandare una pallina colpita con apposita mazza.
Vince chi compie il percorso nel numero minore di colpi.

La tua vita da imprenditore, in questo momento, è paragonabile ad una partita di golf.
Prova a pensarci...
Ogni giorno hai diversi obiettivi, incontrerai ostacoli nel raggiungerli, sbaglierai dei tiri, ma in un modo o nell'altro raggiungerai la fine del percorso.
Le prime volte farai "bogey", fallendo nel tuo scopo, poi inizierai a fare "par", ma potrai sentirti soddisfatto solamente quando farai un bel "birdie", e raggiungerai la tua meta con il minor tempo o tentativi possibile!

Ma ricorda, nonostante i momenti difficili che incontrerai, quando subentrerà la stanchezza e la lucidità verrà meno, sarà inutile abbattersi rischiando di buttare all'aria tutto.
CONCENTRATI, RICORDA GLI INSEGNAMENTI ED I CONSIGLI DEI TUOI ALLENATORI, COLPISCI LA PALLINA E VINCI LA PARTITA!

Coraggio imprenditore!



Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...  

        
              Si parla sempre di crisi.                                        Coraggio imprenditori. Dobbiamo farcela!                      La velocità’:lo strumento 
               Soluzioni per uscirne?                                                                                                                           delle future aziende


lunedì 1 ottobre 2012

Le case in legno saranno il nostro futuro?

Link della foto

Quello che segue è un post del SOLE 24 ORE, nota testata testata giornalistica italiana. Io l’ho letto. Ed è dannatamente motivante. Buona lettura! 

Anche Autogrill ha optato per i sistemi costruttivi in legno per edificare e ristrutturare i propri punti vendita. Con un accordo tra la società e FederlegnoArredo si è così aggiunto un tassello al mosaico sempre più dettagliato che si va definendo sul fronte del costruire alternativo in Italia. Solo l'ultima tessera del quadro di possibilità che le tecniche e i materiali alternativi mettono a disposizione su tutti i fronti dell'abitare: case, innanzitutto, ma anche uffici, residenze di social housing, centri commerciali e punti vendita.


E non bisogna minimizzare, se i dati del Politecnico di Milano (peraltro condivisi dagli operatori) evidenziano che, a fronte dell'arretratezza dell'Italia su questo fronte rispetto agli altri Paesi europei, si stima che nel 2015 il 15% delle nuove costruzioni saranno in legno, legno e acciaio, legno e calcestruzzo e così via. Comunque sistemi alternativi al cemento armato e ai mattoni.
Due i miti da sfatare. Il primo, che gli edifici in legno o in tecniche miste debbano per forza essere a un piano o al massimo due, visto che le tecniche costruttive ormai si applicano agli stabili multi-piano. Il secondo, che la casa in legno si riconosca subito dal classico aspetto stile chalet alpino, quando in realtà ormai a essere in legno sono le strutture e gli interni, ma l'intonaco e i "cappotti" esterni non si differenziano dagli edifici in muratura. Economicità, sostenibilità ambientale, velocità di costruzione, struttura antisismica, classe energetica A, sono i comuni denominatori dei nuovi sistemi costruttivi, candidati in pole position, per esempio, per l'edificazione in Emilia Romagna in tutte le aree sismiche. Ma ecco nei dettagli le tecniche e i leader del settore.

 Wolf Haus è specializzata nelle case prefabbricate con struttura portante in legno e ha una presenza e un'esperienza internazionali, in 15 Paesi, con circa 2.500 dipendenti; lavora annualmente circa 60mila metri cubi di legno lamellare, con una produzione annua di 3mila edifici, di cui 700 case, a cui assicura una garanzia di 30 anni. «I tempi di realizzazione di una casa prefabbricata con struttura in legno sono incredibili se paragonati alle tecniche cantieristiche tradizionali – spiega Simon Keller, esperto sviluppo tecnologico della società – e si aggirano sui sei mesi di media». Ma possono scendere al di sotto di tale soglia. Per esempio, il condominio realizzato a Vipiteno, con sei appartamenti, è stato realizzato in quattro mesi. E i prezzi? Gli operatori sottolineano che naturalmente variano molto in base alle tipologie progettuali scelte: per le case di Wolf Haus il costo di realizzazione medio è di 1.200 euro al metro quadrato, con garanzia trentennale, classe energetica A e un risparmio del 90% sui costi di gestione energetica. Wolf Haus ha anche messo a punto un sistema complesso – che comprende anche strutture in acciaio e parti in cemento – denominato "Aida come sei verde", applicabile sia al social housing sia alle residenze di alta qualità, con soluzioni impiantistiche di minimo impatto ambientale. «Unendo al legno la leggerezza dell'acciaio per le parti esterne e la concretezza del cemento per cantine e box abbiamo ottenuto un mix estremamente competitivo – spiega Isabella Goldmann, architetto ideatrice del sistema Aida – con costi intorno ai 1.050 euro al metro».
La Premetal di Rovereto (Trento) ha impostato la ricerca tecnologica sull'integrazione tra acciaio e legno, puntando sulla leggerezza. La tecnologia specifica per le abitazioni, "Live to live", ha tempi di realizzazione di 6-8 mesi con un costo di circa mille euro al mq. Legno a torre è invece il carattere distintivo di Service Legno di Spresiano (Treviso). Dopo aver realizzato un condominio di sei piani a Lugano, la società ha in corso un progetto di quattro edifici di nove piani per un totale di 124 appartamenti, che saranno realizzati in 14 mesi. «Gli edifici sono realizzati in classe energetica A e grazie alle caratteristiche costruttive delle pareti in legno massiccio e alle dotazioni impiantistiche all'avanguardia – dice il titolare Roberto Fava – è possibile stimare un consumo medio annuo per un appartamento di 100 mq inferiore a 300 euro, contro i 1.000-1.500 spesi mediamente per riscaldare gli edifici in Italia». I costi di realizzazione sono di circa mille euro al metro quadrato.

Lo stesso costo del sistema Ebs-Easy building system della Cogefrin di Castelmaggiore (Bologna) che si è specializzata nel sistema costruttivo misto in legno e calcestruzzo a secco. Alessandro Gaiani, responsabile di Ebs, spiega che è «un sistema costruttivo con una maglia strutturale variabile con altezza standard di quattro piani. Su richiesta del cliente è possibile aumentare o diminuire il numero dei piani, fino a un massimo di 12. Il sistema prevede la costruzione di lotti edificabili chiavi in mano di circa 4mila metri quadrati in soli sei mesi». Il sistema Ebs è stato progettato per poter essere al 100% containerizzato e quindi spedito e assemblato in tutto il mondo». A cui si aggiunge il fatto di avere solo 83 euro l'anno di costo di riscaldamento per appartamento.



Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...
                  
  RISTRUTTURAZIONI: maxisconti                             Le moderne case in legno.                        Siamo davvero impotenti contro i terremoti?
           del 50% fino a Giugno 2013                                L'evoluzione con il XLam.   


sabato 15 settembre 2012

Il fermavetro: piccolo componente, grande importanza!


Anche se sembra banale, è un argomento troppo sottovalutato. Lo diciamo anche ai nostri clienti e quindi vogliamo dirlo anche sul nostro blog. Spesso, sulle finestre in legno, si vedono listelli fermavetro (componenti della finestra che mantengono il contatto con il vetro e che servono per la sua sostituzione) fermati con spilli grossolani, talvolta sostituiti da viti, senza alcuna siliconatura o guarnizione. Non sempre i serramentisti o vetrai pensano che una finestra di legno, la più ecologica e longeva rispetto ad ogni altro materiale, è sensibile all'infiltrazione di acqua e della condensa e quindi alle muffe. La muffa porta ad un rapido degrado del legno e quindi la sua inevitabile fine.

La risoluzione del problema non è banale, inquanto: 
a)gli spilli non debbono avere testa (capocchia più larga dello stelo) e meglio se sono messi dalla parte interna del fermavetro.  In ogni caso coperti, con una giusta dose di stucco!
b)la siliconatura andrebbe sempre fatta, sia all’interno che all’esterno (ci sembra giusto sottolineare che esistono macchine automatiche per la siliconatura esterna/interna dell'infisso, con cambio colore automatico, ecc...) perchè protegge sia dall’acqua piovana che dalla condensa presente in molti locali come il bagno, la cucina, le camere, etc.                      
La difficoltà di formare ottimi cordoni e di entrare costantemente nella “gola”è complicata da poco idonei profili del legno o per frettolose spessorature del vetro o, ancora, da maneggiamenti dell'infisso scorretti.
c)la mancata adesione tra i listelli ed il vetro, dovuta a cause come la bombatura del legno, cattivo riposizionamento del vetro, umidità, etc.  è colmabile solo con una buona siliconatura o con una guarnizione.

Riteniamo sia più opportuna la siliconatura, perché continua sui quattro lati, elastica e non particolarmente usurabile.                            

Comunque è certo che la mancanza di questi accorgimenti, consente alla condensa l’infiltarzione all’interno del fermavetro dove stagnerà e creerà muffe.




Se vi è piaciuto il post, Vi potrebbero interessare anche...

            



lunedì 10 settembre 2012

La posa in opera del serramento

Link foto
Spesso una falegnameria costruisce un ottimo prodotto finestra ma, una posa in opera sbagliata, lo rende relativamente buono.  

Logicamente questo capita anche ai prodotti di PVC e alluminio, ma nel legno questo lavoro, se non eseguito bene, crea qualche problema in più.

Vediamo perché...












Gli aspetti sono diversi:
1) i valori di trasmittanza ottimali, con una posa sbagliata, vengono alterati negativamente compromettendo la tenuta e l’isolamento
2) ne consegue uno probabile spreco nel calcolo del risparmio energetico
3) limita la durata della vita finestra, evidenziando la giunzione tra controtelaio, intonaco e telaio.                
Essendo questa la zona più a rischio (materiali diversi si dilatano in modo diverso), risulta essere la più soggetta alla fessurazione e alle infiltrazioni di acqua, umidità etc. che a loro volta causano muffe ed il marcimento del legno.

Lo spazio residuo tra controtelaio e telaio del serramento dovrebbe essere riempito con della schiuma poliuretanica permanentemente elastica (sopra al 25 – 30%) e necessaria ad assorbire i movimenti dei diversi materiali, oltre al riempimento dei giunti di raccordo, alla sigillatura e all’isolamento termoacustico.
La preparazione dei fori finestra, con cappotto esterno, necessita di accessori per evitare qualsiasi ponte termico.
Altro punto importante è costituito dal davanzale per il quale è opportuno evitare la forma passante realizzando un semplice taglio termico, anche con un listello in legno sigillato alle due estremità, dove tocca il controtelaio, con del nastro di butile.        

Per le attuali regole di certificazione e per ovviare ai problemi di una discutibile installazione, molte aziende dovrebbero orientare i posatori a seguire corsi di qualificazione professionale per installatore certificato; corsi altamente professionali anche per l’immagine dell’azienda. 
                                                                               
Alcuni link di buone scuole per ottimi corsi di formazione per la posa ed orientati a installatori, tecnici, titolari, rivenditori, etc.…e non solo questi:                
Consorzio Legno Legno         a Correggio, Reggio Emilia
Agenzia casa clima              a Bolzano
Maico posa                        a San Leonardo, Bolzano.       

giovedì 6 settembre 2012

Movimentazioni in falegnameria. Rulliere o altri sistemi?

Link foto

Molto spesso ci capita di visitare falegnamerie che muovono tutti i pezzi lavorati con “barelle” e transpallettes  facendo pile di pezzi sovrapposti particolarmente elevate, oppure (un po’ meglio…) con carrelli su ruote.

Ci chiediamo sempre perché non inseriscono delle semplici rulliere!
La risposta è sempre la stessa: “siamo abituati a fare così, i nostri prodotti sono particolari e non si possono muovere diversamente, sono ingombranti e poi….cosa volete che cambi?”
E a noi, sentendo queste parole…… ci viene il solito mal di testa!








Proviamo ad analizzare vantaggi e svantaggi:
La rulliera è un sistema studiato appositamente per semplificare le movimentazioni, per ridurre gli affaticamenti ed i tempi di spostamento, spesso, anche il numero delle persone dedite alla movimentazione interna.
La rulliera ben definisce le aree di servizio e deposito in zone squadrate, ordinate e di facile verifica per coloro che fanno (o dovrebbero fare!) il controllo di avanzamento dei processi.
Certamente la rulliera è un vincolo, inquanto ingombro fisso a terra, ma obbliga inconsciamente gli operatori ad essere precisi e a sfruttare gli spazi in maniera proficua.
La rulliera può essere bassa, alta, elevatrice, rivestita, curva, spezzata, traslabile, girevole, inclinabile, folle, frenata, motorizzata …….e può essere personalizzata in base alle esigenze.  
La logica di queste movimentazioni, aumenta notevolmente la sua importanza, se legata ad uno studio sui carrelli o contenitori, adeguati al trasporto dei materiali.

Inserire delle rulliere all’interno di una fabbrica è, però, una procedura che deve essere calcolata in un progetto ben più ampio.  Devono essere esaminati i cicli di lavoro, gli spazi necessari, gli scorrimenti ideali dei flussi dl materiale, la logica di riconoscimento, ecc...
Tutto questo, che fa parte del nostro lavoro, è la parte più importante che, se ben fatto, PERMETTE RECUPERI ECONOMICI NOTEVOLI.

E voi, cosa ne pensate?

sabato 25 agosto 2012

Coraggio imprenditori. Dobbiamo farcela!

Link foto
In questo brutto periodo per l'economia, l'intelligenza, la forza ed il coraggio degli imprenditori dovrà essere il motore che farà ripartire la nostra nazione. Senza nascondere le evidenti difficoltà presenti nel settore dell'edilizia e neanche senza "farla troppo facile" scrivendo due semplici righe, vorremo portare a Voi,  lettori di questo Blog e imprenditori, un messaggio che speriamo alimenti un po' di  rabbia e voglia di rincominciare con il piede giusto.
Lo faremo paragonando la Vostra Azienda ad un "calabrone" (, proprio come fece l'amministratore di Europcar (ho letto recentemente la sua autobiografia!) per dimostrare ai suoi collaboratori che, nonostante la situazione complessa in cui si trovavano..... ce la potevano fare!

Vi invitiamo a riflettere sul significato di quello che gli esperti chiamano fattore X, determinante al successo o all'insuccesso di un'organizzazione.
L'essenza del fattore X è indicata in uno studio condotto negli Stati Uniti, mettendo all'opera tecnici della Nasa esperti in aereodinamica, studiosi degli effetti della galleria del vento e organizzatori aziendali, per scoprire in base a quale legge della fisica il calabrone riesca a volare.
E' dimostrato da precise regole della fisica, scienza e aeronautica che, stabiliti i parametri alla massa del corpo, alla costituzione del pelo, alla resistenza dell'aria, al peso totale, alla superficie e spessore in micron delle ali che il calabrone non può scientificamente volare. Eppure vola, si sposta gira, migra e spazia in maniera autonoma. Ebbene si, vola addirittura meglio a stomaco vuoto, nonostante scientificamente le energie gli sono insufficienti al decollo.
Eppure il calabrone decolla, vola e va! 

Ebbene, la ricerca, ha trovato una risposta dopo molti anni di studi su questo miracolo della natura: il calabrone, dal punto di vista scientifico sarebbe destinato a una totale immobilità e quindi all'estinzione della specie.                                                                                                                                
Ma non volendo accettare quest'idea è "costretto" a volare e così si è arrivati alla conclusione che il calabrone vola perché non può farne a meno, sfidando le più severe leggi della fisica.  

Questa forza che lo fa vivere è il fattore X , sconosciuto agli scienziati, ma molto noto agli esperti di organizzazione aziendale.
E' la forza dell'organizzazione quando vengono stimolati i ricettori, non solo riguardanti la minaccia o il pericolo, ma specialmente quelli dei sentimenti più nobili, come la dignità, la stima e, perchè no, l'orgoglio.

Il nostro invito è di riflettere sul fattore X, perché, anche in un periodo difficile, come per il calabrone, niente è impossibile.
Dobbiamo ritrovare stima, fiducia ed orgoglio che spettano a chiunque decida di non arrendersi, di rimettersi in gioco e spiccare il volo!
E questo vale ancor più per gli imprenditori Italiani che per le loro caratteristiche di creatività, stimolo ed innovazione, sono da sempre i più meritevoli nella scala quantitativa e qualitativa più di tutto il mondo.

Vi auguriamo buona fortuna!



domenica 12 agosto 2012

La VELOCITA’:lo strumento delle future aziende

Link foto

Osservando le falegnamerie attuali, ci rendiamo conto che negli ultimi 60 anni, sono cresciute e diventate propositive trasformandosi da imprese artigianali a medie industrie. Hanno aumentato la loro dimensione, sono uscite dai confini regionali e nazionali, hanno creato nuovi prodotti ed aumentato la quantità da produrre. Questo era il loro mercato.

Tutti siamo consapevoli che questa economia è definitivamente finita e che non potrà più tornare.  


Adesso, in piena crisi finanziaria, dobbiamo “cambiare marcia” ed i prossimi anni, saranno contraddistinti da VELOCITA’e SERVIZI.

E per le aziende questa sfida sarà significativa e determinerà nuovi prodotti, nuovi mercati, nuovi metodi di lavorazione ed anche un nuovo metodo per la gestione d’impresa.    
Nelle aziende si sono inseriti i giovani, 30enni indirizzati a ruoli importanti e direzionali,  nati in un mondo diverso, con internet, i blog, i social network, le apps; persone che riescono a sviluppare contatti tramite il web, comunicando nel mondo, informazioni, problemi e soluzioni.  Con grande rapidità!

E’ perciò che le aziende investiranno in strumenti che motivano velocità e facilità di servizi e che serviranno non solo a divulgare i nuovi prodotti, ma anche a soddisfare  le esigenze di un pubblico ben più ampio con rapide risposte nei luoghi, anche virtuali, dove il trend si diffonde velocemente.
Questo sarà il fattore di successo per le aziende.

Chi guadagna la “pole position”….avrà più facile vittoria!