martedì 29 aprile 2014

Continuare o farla finita?

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Questo periodo che ormai va avanti da troppo tempo, ha messo in ginocchio l'intero sistema edile e quindi tutta la filiera.
L’analisi delle falegnamerie è questa.
Quasi tutte le aziende produttrici di porte e finestre sono in seria difficoltà, così come le aziende che producono arredamenti e tanti altri settori ancora.
Molte fabbriche sono in concordato, altre hanno definitivamente cessato l’attività.
La realtà del momento sta portando tutti gli imprenditori ad una difficile scelta: continuare o farla finita.
Al di la che non sia semplice (ed economico) chiudere un'attività, resta il fatto che continuare richiede molto impegno e altrettanto coraggio, anche perché, adesso, la situazione in Italia, prevede ancora per un po’ poco lavoro e molti costi.
Siamo entrati in un tunnel buio. 
E allora….dobbiamo accendere una lampadina!!!



Un'azienda per fare utili, deve:
1° -  avere lavoro
2° -  saperlo fare bene

1° punto. Bisogna essere consapevoli che:
- il mercato è diverso da quello di 10 anni fa e non ritornerà uguale;
- la grande edilizia è finita (o quasi...);
- le rivendite, come i cantieri, scelgono i prodotti e pretendono qualità e buon prezzo;
- il cliente privato oggi sa informarsi ed è preparato ad acquistare un buon prodotto;
- spesso ha difficoltà finanziarie per l’acquisto;
- il cliente va cercato e convinto dei propri prodotti con giuste proposte;
- la concorrenza è forte, sia con prodotti simili che alternativi.      
Nelle finestre ad esempio, è molto presente il prodotto PVC, che, come ultimo articolo proposto sul mercato, è reputato innovativo anche se in molti casi….bisognerebbe discuterne!
Quindi per poter lavorare bene, le aziende debbono proporre innovazione, qualità, servizio e soprattutto avere una rete commerciale tecnicamente preparata.

2° punto. Sta nel mezzo fra il "pre" ed il "post" vendita
Saper far bene il proprio lavoro non è così scontato come sembra, anche perché non sempre è chiaro il significato di questa frase.
Un’azienda produce bene se ha un'organizzazione tale da permettergli di:
- fare oggetti innovativi, di qualità e design
- produrre velocemente e consegnare puntualmente
- non fare ne errori ne sprechi 

Su quest'ultimo punto vorremmo porre maggiore attenzione in quanto è un concetto fondamentale.
Abbiamo detto che il cliente compra da aziende che danno servizio, prodotti di gradimento e buona qualità e, nella massa, ad un prezzo adeguato, spesso basso!
Perché nessuno vuol pagare costi che non lo riguardano (errori, sprechi, ecc.).
Non solo non vuole......non se lo può più permettere.

Detto questo, ecco l’unica cura possibile secondo le nostre esperienze:
1 creare, rivedere o potenziare il sistema commerciale
2 eliminare le fonti d’improduttività, che generano costi sul prezzo finale
3 fornire prodotti di qualità dando ampio servizio
4 porre rigidi controlli ai sistemi organizzativi e produttivi per ricavare utili 
5 definire l’utile minimo da ricavare
6 dare al mercato un prezzo adeguato

Facile a dirsi…..ma chi già collabora con noi, sa che le nostre convinzioni danno un giusto metodo di procedere. E non è detto che servano investimenti!
In questo crediamo ed in questo ci reputiamo bravi. 
Metteteci alla prova, se volete anche con un check. No?  (leggi per sapere cosa è un check)


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giovedì 24 aprile 2014

Gli SPRECHI: come riconoscerli ed eliminarli.

Sito internet
In un precedente post abbiamo detto che le aziende non possono permettersi “errori e sprechi” in quanto creatori di costi superflui e che oramai nessuno vuole pagare.                 

Ma cosa sono gli “errori e sprechi”? 

















Gli “errori” sono classificabili come sbagli che spesso cointeressano tutti i reparti dell’azienda creando costi che, per propria causa, aggravano il prezzo di vendita.
Sono operazioni malfatte nei:
- metodi organizzativi e di programmazione inefficaci
- lavorazioni non gestite
- improduttività
- qualità scadenti
- mancato rispetto delle consegne
- ecc.

Gli “sprechi” invece, sono attività inutili che creano costi altrettanto inutili.
Alcune categorie di spreco più comuni sono:
Prodotti difettosi 
errori di nella realizzazione e conseguenti rifacimenti, oppure per la produzione di componenti non necessari
Magazzinaggio 
con l'acquisizione di quantità inutili. È considerato spreco perché nasconde problemi di gestione, generando quindi altri sprechi finanziari. Le lavorazioni debbono essere fatte per “commessa”
Attese 
quando un operatore non svolge alcun lavoro, rimanendo in attesa di disposizioni oppure, come spesso accade, “facendoselo bastare”, rallentando cioè la velocità e la  produttività
Perdite di processo 
quando si fanno attività a non valore aggiunto durante le varie fasi di lavorazione, come la levigatura manuale, la stuccatura, ecc… (fasi di lavoro che ad oggi possono essere abbastanza facilmente ridotte se non evitate)
Movimenti interni 
divisibili tra spostamenti di materiali, carrellature, ecc. e le azioni improduttive del personale in lavorazione. Spesso sono causati da un layout sbagliato (con posizioni poco corrette dei macchinari all’interno dei reparti, movimentazioni non pratiche, magari eseguite con carrelli inadatti, transpallettes, ecc…).
Comunque sia le attività di trasporto interno non creano alcun valore aggiunto.
Scorte   
tutto ciò che è sparso nei vari depositi o in attesa di lavorazioni successive (materie prime e semilavorati) o pronti per una consegna (come i prodotti finiti).
Il materiale può danneggiarsi e peggiorare la sua qualità e, comunque sia, si trova in posizione di inutile stallo.
Sottoutilizzo del personale                                                                                                              utilizzare persone di qualifica superiore (quindi a maggior costo) in semplici operazioni o  per sopperire ad assenze o aiuti creati da ritardi, genera costi inutili, quindi sprechi

Nella classica lessica, spesso, le due voci “errori e sprechi” sono racchiuse in un solo significato comune, come a significare la stessa parola.
In questi anni si è sviluppata una filosofia industriale, particolarmente ispirata al metodo Toyota, che mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli.
Filosofia facile a dirsi e difficile da realizzare, ma che, alla fine ha alla base…molta praticità e buon senso!
D’altronde la maggiore competitività, le conoscenze del cliente nella scelta tra vari prodotti, la qualità ed il costo, ha evidenziato le difficoltà che le aziende hanno nel riordinare i sistemi di produzione.  
Solo coloro che sapranno impostare le giuste logiche di lavoro alle richieste del mercato saranno aziende economicamente valide.
E’ interessante ed utile analizzare il costo di molti articoli prodotti in azienda per rendersi conto di quanti “sprechi” ci sono.
Questo concetto, precisamente calcolato dal ns. programma “Valori, può riassumersi in una formula semplificativa:

Costo di produzione = materiali + lavorazione + spreco + costi fissi

In un mercato dove i prezzi sono quasi imposti, capita spesso che la competitività non sia data dalla differenza di tecnologia impiegata o dalla qualità – peraltro oggi non più discutibile – ma dalla incidenza che gli sprechi (ed errori) incidono sui processi organizzativi e di lavorazione.
Sempre semplificandone il contenuto, sino a qualche anno fa il calcolo del listino era formulato da:
Listino = costo di produzione + voci di margine
oggi è potremmo dire che è così variato:  

Margine - sprechi = listino – costo di produzione      
….dove spesso gli “sprechi ed errori” riducono abbondantemente la voce di margine!

Tutto questo a conferma che gli utili sono da ricercare all’interno della propria azienda e che….nessuno pagherà gli “errori e sprechi” da noi creati!    


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martedì 1 aprile 2014

FENSTERBAU 2014 - Le nostre opinioni.

Sito di provenienza
Finalmente una buona fiera ed una fresca boccata d'aria per il settore del serramento e quello in legno non è assolutamente defunto, al contrario, sta tornando ad essere uno dei materiali principali e più presenti anche nei paesi come la Germania, dove da sempre il PVC ha fatto da padrone.
Direi e con grande soddisfazione, che finalmente il legno è riapparso... e a testa alta! 
Il Fensterbau 2014, infatti, gli ha dato il giusto spazio ampiamente meritato!





Comunque ed in tutte le casistiche, sono apprezzabili i buoni prodotti, logicamente finalizzati alla riduzione dei valori di trasmittanza ed alla rispondenza di prodotti per casa clima e casa passiva.
Molte le finestre in legno, in legno-alluminio e tanti i completamenti con materiali isolanti.
Interessanti ad esempio, quelli della Uniform, InternormIdeal, Wolf, ecc...

L'importanza di creare abitazioni ad alta efficienza energetica, riducendo i costi di climatizzazione, ha fatto si che molte aziende abbiano presentato un'ampia accessoristica e collegamenti (relativamente) economici alla domotica: come i controlli automatici delle serrande, dei ricircoli di aria fresca e, talvolta, pure costantemente riscaldata, i tripli livelli di antieffrazione, le vetrature a contenimento UV e....molto altro ancora.
Il Fensterbau si è confermato ancora una volta come la prima fiera mondiale del settore ed ha coinvolto persone da tutto il mondo; purtroppo gli italiani sono venuti in pochi rispetto ai precedenti anni e molti solo per una "toccata e fuga".

Tra le cose importanti che abbiamo visto:
1 Sistemi Internom. Prodotti eccellenti ed innovazioni I-Tech, con  il nuovo sistema di chiusura, quello di ventilazione e l'oscuramento automatico.
2 Sistema Termoscudo di Uniform, con i suoi profili in XPS (polistirene) ad elevato isolamento termico inseriti fra il legno e l’alluminio.
3 Software Kosmosoft, con il loro programma Archimede (preventivazione, schede di produzione, ecc.), i quali stanno lavorando all'integramento di soluzioni ideali per creare un sistema ERP specifico per il nostro settore.
4 I nuovi impianti Lemuth, per la siliconatura verticale e montaggio della guarnizione in automatico (anche sul telaio montato!)
5 Gli impianti di "superfinitura" per elementi di finestra grezzi e smontati, della Stahle-Hess e della MB-maschinenbau (per la quale vorremmo ricordare anche la notevole incollatrice per tenoni). Interessantissimi e molto soddisfacenti nel risultato
6 Una proposta per la verniciatura di porte esposta dalla Makor modello "S-One" che prevede un alimentatore per il prelievo e lo scarico in ricircolo automatico al servizio di una verniciatrice orizzontale completa di ribaltatore finale. L'impianto è così in grado di verniciare totalmente da programma e, aggiungerei, senza alcun operatore, se non di controllo.
7 Il sistema di bordatura manuale Festool, ideale anche per i gli angoli interni.
8 Attrezzature per il trasporto di infissi ai piani alti, come quello da interni di SanoLiftkar, oppure da esterni di Geda - Gedalift
9 E molto altro ancora...

Per noi, come sempre, è stata una fiera importante e che ci ha pienamente ricompensato per le "scarpinate" giornaliere alle quali non siamo abituati.
Ci ha lasciati convinti che anche in Italia sia possibile riprendere la lavorazione del ripristino edile, per le ristrutturazioni, gli adeguamenti ai risparmi energetici, ecc. muovendo così e finalmente una parte di economia.


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