venerdì 8 febbraio 2013

Per fortuna ci sono le REGOLE

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Ci siamo trovati a lavorare in un’azienda ricca di… “cani sciolti”, ovvero persone lasciate senza una vera e propria guida, qualcuno che li controlli e li gestisca al meglio.
Così, nel nostro piano di ammodernamento, abbiamo inserito obiettivi e regole per conseguirli.  Ma con i “cani sciolti” mica è così semplice!
Ben sapendo che il compito di far capire a cosa servono le regole spetta a chi le formula, ci siamo accorti che l’inosservanza nasceva dalla poca conoscenza delle motivazioni.Basterebbe capire perché si mettono le regole per avere una visione di cosa accadrebbe se non ci fossero e di quale epilogo avrebbero gli obiettivi prefissati.
Questo vale sia per chi le formula che per chi dovrebbe utilizzare la propria intelligenza nell’applicarle.


Allego un sunto simpatico edito dal Sole 24 ore
<< Stiamo per salire sull’aereo con un borsone in più: “Perché darlo in stiva? Poi devo aspettare al ritiro bagagli. Che fastidio darà!”. Ma anche gli altri passeggeri sono “auto indulgenti”.
Lo spazio nelle cappelliere però è limitato: i borsoni extra devono essere messi in stiva. Ci vuole tempo e così il decollo viene ritardato.
Potrebbe sembrare un esempio banale.  Concentrati nei nostri diritti, tralasciamo i nostri doveri.
Dovremmo tenere presente che ogni “diritto” confina con “dovere”; il mio diritto di passare con il semaforo verde, è legato al dovere di fermarsi per chi ha il rosso.

IN AZIENDA
Come interpretare questo tema nel mondo lavorativo?
L’associazione più immediata alla regola è la procedura che indica ad un gruppo di persone cosa fare per conseguire un risultato.
Se la ragion d’essere è pertanto valida, l’applicazione è spesso “macchiata” da interpretazioni di basso livello.
Ad esempio:
- alle osservazioni sull’inutilità di alcune azioni, la risposta è: “Perché è scritto nelle procedure!”
oppure
- le persone sono autorizzate ad operare in maniera del tutto indipendente dalle procedure.

Due contesti diversi con un infelice comune!
Nel primo caso la considerazione sulle persone è bassa: è chiesto di eseguire, non di capire, né di cogliere il valore delle loro azioni.
Nel secondo, è palese lo spreco di tempo per gestire le procedure>>

Non facciamo sempre i ….”cani sciolti”!!!


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