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La si vede come un obbligo.
Quindi come costo non un investimento.
Però sappiamo che “dobbiamo fare qualità” che ci piaccia o no.
Come dare una svolta?
Da tempo nei ns. post evidenziamo la figura del Responsabile di Produzione quale persona influente e di risultato.
A lui abbiamo spesso legato il ruolo di “controllore” perché nelle nostre aziende, falegnamerie di media dimensione, non è necessario acquisire tecnici a questo ruolo.
Comunque e se c’è, questa figura è chiamata come “Responsabile della Qualità”, anche se sarebbe più giusto "Quality Manager" non per usare i soliti inglesismi, ma perchè "manager" sta per “direttore” cioè colui che guida gli altri a raggiungere gli obiettivi.
Allora pensiamo alle nostre falegnamerie: chi è il responsabile della qualità?
In teoria tutti, nella pratica la figura del titolare o di una persona scelta dalla Direzione.
Grave errore!
Gestire la qualità non è tenere le carte a posto (procedure, istruzioni, etc.): i documenti sono lo strumento, non il fine.
Il “direttore della qualità” è un responsabile e, non a caso, la ISO 9000 quando indica i suoi compiti, gli fa un importante abbinamento: responsabilità e autorità.
La qualità applicata male evidenzia la prima ed esclude la seconda.
Sue responsabilità sono:
- rendere chiari e condivisi gli obiettivi (qualità del prodotto, del servizio, ecc.)
- coordinare gli altri così che sia sempre applicata (metodi, correttivi, ecc.)
- aiutare le persone a crescere per il bene dell’azienda
Parallelamente deve avere l'autorità per:
- richiedere risorse
- intervenire se i risultati sono scarsi
- elogiare o criticare le carenze del personale
Non è una questione di dimensione, grande o piccola l’azienda è costretta a dare sempre più prodotti e servizi di qualità e in falegnameria dobbiamo iniziare ad investire sulla sua formazione e professionalità.